Discussione:
Costruita e montata accensione elettronica (lungo)
(troppo vecchio per rispondere)
acero
2006-02-19 13:10:47 UTC
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Ciao a tutti,
facendo seguito ad una discussione di circa un mese fa, ho trascorso
l'ultima settimana a fare un lavoro piuttosto impegnativo: ho reperito,
costruito e installato l'accensione elettronica "turbo japan" di Nuova
Elettronica sulla mia vecchia Opel Corsa 1.0 del '91. Auto a
spinterogeno con puntine e condensatore.
Il kit è talmente antiquato, che il negozio di elettronica non me lo
ha nemmeno fatto pagare (l'ha praticamente tirato fuori dalla
spazzatura), ma il suo prezzo sarebbe stato abbastanza shockante (55
euro) e l'acquisto del kit sarebbe stato inevitabile, dato che contiene
numerosi componenti non facilmente reperibili (quali il trasformatore
che va fatto avvolgere su ordinazione!).
Nel montare il kit bisogna tener presente i numerosi errata pubblicati
successivamente, e nel blister i componenti sono ancora diversi dagli
errata (a furia di mettere componenti equivalenti o comunque adatti si
fa una fatica bestia a raccapezzarsi tra i mosfet, i diodi e i
condensatori). Inoltre la scatolina, che ho visto solo in fotografia,
non ha assolutamente l'aria di difendere il kit dalle avversità
atmosferiche presenti in un cofano, per cui ho dovuto provvedere a
costruire una scatola di alluminio da me (l'ho realizzata con pezzi di
lamiera da 10mm, e l'ho sigillata con lo scotch d'alluminio, a questo
punto tiene qualsiasi cosa!).
L'installazione è stata abbastanza lunga e complicata perché non
c'era un posto comodo, ma usando araldite a cazzuolate (ne ho a casa
due barattoli scaduti da 1 Kg) sono riuscito a fissare una basetta cui
avvitare la centralina.
Questa centralina è "ibrida", cioè emette comunque una scarica
capacitiva di segno positivo, alla quale segue immediatamente un'altra
scarica induttiva prodotta da tre mosfet, di segno negativo. Per cui la
scarica è alternata e lunga circa il doppio sia ai bassi che agli alti
regimi. A temporizzarla rimane la puntina, dovutamente gestita dallo
spinterogeno. Chiedo venia per la descrizione piuttosto sommaria (e
spero non sbagliata!), ma l'elettronica per me è ancora una scienza
semisconosciuta!
Gli effetti sono interessanti: il motore ha un andamento molto più
preciso ai bassi regimi (non so come spiegare la cosa, ma un motore a
spinterogeno al minimo da sempre l'impressione di essere un po' debole,
senza fiato, invece con l'accensione elettronica è molto più
energico, pur essendo allo stesso regime), agli alti regimi sembra un
po' più "leggero" (anche qui non so spiegarmi con precisione, ma con
l'accensione meccanica ora dei 4500 giri sembrava di sgozzarlo, invece
con l'accensione elettronica va molto più liscio). Molto pregevole il
fatto che anche facendo le peggiori castronerie con l'acceleratore il
motore non ingolfi mai (su un'auto a carburatore e spinterogeno, a
motore al minimo, facendo ripetute, brevi e profonde pressioni
dell'acceleratore, il motore s'ingolfa e stramazza).
Curioso il fatto che adesso in rilascio a volte faccia dei borbottii
nello scarico, ancora non so spiegarmi il perché con esattezza.

Sui miracoli promessi sui consumi sono ragionevolmente scettico: non
credo che rileverò differenze sostanziali, ma prima di pronunciarmi
voglio far fuori un po' di pieni. Io non l'ho montata per i consumi, ma
per l'affidabilità.
Riccardo
2006-02-20 08:17:50 UTC
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O mio dio...mi hai lasciato senza parole, e il fatto che io mi sia
laureato in ingegneria meccanica (certo solo al primo livello sì..ma
questo non basta), è sintomatico della pocaggine del nostro nuovo
sistema universitario...
Beh nulla da dire...sei un grande....
Ciao!!!
Bertoldo
2006-02-20 08:28:12 UTC
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"acero" <***@tiscali.it> ha scritto nel messaggio

Io non l'ho montata per i consumi, ma
per l'affidabilità.

Beh.....................questa poi, dopo la descrizione
che hai fatto dell'oggetto, ti confesso che faccio
molta fatica a capirla; diciamo pure che non sono
assolutamente d'accordo.
Una accensione a puntine è sicuramente meno efficace
ed affidabile di una moderna accensione elettronica,
ma certamente è molto più affidabile di una rudimentale
accensione elettronica come quella proposta a suo tempo da N.E.
tanto più che le puntine in questo sistema restano indispensabili.
Spero tu abbia previsto un deviatore per escludere rapidamente
l'elettronica nel caso di un eventuale/probabile sua rottura.
(quest'ultima scappatoia era presente sulle accensioni ibride
montate sulle vetture Renault di una ventina di anni or sono,
e ti garantisco che era molto apprezzata.).

Ciao.
acero
2006-02-21 07:30:37 UTC
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Post by Bertoldo
Una accensione a puntine è sicuramente meno efficace
ed affidabile di una moderna accensione elettronica,
ma certamente è molto più affidabile di una rudimentale
accensione elettronica come quella proposta a suo tempo da N.E.
tanto più che le puntine in questo sistema restano indispensabili.
Le puntine restano indispensabili, ma vengono usate solo come sensore
di fase,
Con l'accensione a condensatore le puntine erano in parallelo al
condensatore e quindi subendo l'effetto della scarica si usuravano. Ora
sono in serie all'accensione, nel senso che l'accensione è interposta
tra le puntine e la bobina.
In questo modo le puntine danno semplicemente il contatto, e il
circuito emette la scarica (la cui corrente è prelevata direttamente
dalla batteria) lasciando sulle puntine solo i 12V con pochissima
corrente.

Il mio cruccio più grave, tra l'altro, più che le puntine era il
condensatore: quello giusto (da 200nano) è difficilmente reperibile
(va aspettato 2 settimane e costa una dozzina di euro), in alternativa
ci sono quelli più diffusi da 250nano (meglio noti come
0,25microfarad), che funzionano lo stesso, ma dimezzano la durata delle
puntine.
Post by Bertoldo
Spero tu abbia previsto un deviatore per escludere rapidamente
l'elettronica nel caso di un eventuale/probabile sua rottura.
No. Non ho previsto un deviatore perché a valle dell'accensione
passano delle tensioni importanti e perdipiù in alternata. Perciò,
siccome non sono abbastanza ferrato per andare sul sicuro, ho preferito
evitare che condensatore e accensione potessero avere rapporti di
qualsivoglia natura (in sostanza non vorrei che qualche parte della
scarica del condensatore riuscisse a raggiungere l'uscita
dell'accensione elettronica).
Il condensatore comunque rimane montato, e staccando e attaccando un
faston e una forchetta posso rimettere l'accensione a condensatore.
Edo-ò
2006-02-21 18:06:52 UTC
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Ottimo lavoro! Ricordati l' appunto che ti feci sulla scarsa robustezza
delle saldature alle vibrazioni, fissa tutti i componenti pesanti
(trasformatore, elettrolitici, ecc) alla basetta con abbondante collante,
vernicia lo stampato dal lato saldature con qualcosa che eviti l'
ossidazione, e, se proprio sei convinto e pensi non si rompa mai, annega
tutto nella resina epossidica.


Ciao ciao.
acero
2006-02-22 07:20:18 UTC
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Ad essere sincero queste precauzioni non le ho prese.
Ho semplicemente fatto in modo che il circuito fosse alloggiato in un
contenitore totalmente stagno.
E per le vibrazioni mi sono limitato a non saldare i piedini dei mosfet
e del diodo raffreddato, ma li ho collegati alla basetta con dei fili.
Per evitare che questi componenti, fissati ai bordi della scatola,
subissero tutte le vibrazioni della basetta.

Direi che la lascio lì per un mese, vedo come va, e se si rivela
affidabile e sicura la smonto e sistemo queste cose che hai
consigliato. La resina epossidica non credo che la metterò (non sono
abbastanza fiducioso nella mia fortuna), ma posso sempre colare una
cera.

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