Post by 8ttoLe moto hanno (in genere) generatori sincroni con campo induttore
realizzato tramite magneti permanenti e quindi per definizione *non*
regolabile. Il risultato è che quel che esce dai tre fili è una tensione
alternata sinusoidale in cui sia frequenza che tensione sono
proporzionali al regime del motore. Stante la non elevata potenza
elettrica in gioco, la regolazione avviene semplicemente con una
batteria di diodi Zener in parallelo, posti dopo il ponte raddrizzatore
a sei diodi. Gli zener provvedono a "tagliare" i picchi delle sinusoidi
raddrizzate, in modo che la tensione di uscita non superi i 14 volt
circa. Scollegare la batteria su un sistema siffatto in effetti espone i
diodi a un superlavoro in quanto non esiste la batteria a fare "da
condensatore" e ad assorbire i picchi di corrente, ma tutto viene
affidato ai diodi zener, che possono quindi surriscaldare e bruciarsi.
Infatti, detta Vr la tensione di regolazione e V la tensione erogata dal
generatore, i diodi zener si trovano a dissipare una potenza elettrica
pari a (V-Vr)^2/R, dove R è la resistenza interna dei diodi stessi.
In quel caso, se proprio occorre viaggiare senza batteria, è altamente
consigliabile accendere più utilizzatori possibile (in sostanza su una
moto: i fari) in modo che la tensione dell'impianto cali un po'.
cutt
Post by 8ttoPer rispondere alla domanda dell'OP: tendenzialmente, quando il motore è
in moto è possibile scollegare la batteria senza che succeda nulla di
particolare: il motore rimane in moto perché l'alternatore (se è ben
fatto) riesce a regolare la tensione d'uscita anche in assenza della
batteria a far da livellatore. Certo che la tensione d'uscita sarà
piuttosto "sporca" e qualche centralina particolarmente sensibile
potrebbe avere da ridire.
A me comunque è capitato di arrivare tranquillamente con l'auto che
funzionava perfettamente (auto con iniezione elettronica), spegnere e
poi provare a riavviare scoprendo che manco più si accendeva il quadro,
dato che un morsetto della batteria si era staccato...
Per concludere: buone feste a tutti!
Il raddrizzatore/regolatore di quasi tutte le moto lo possiamo
riassumere in maniera esemplificativa in tre blocchi funzionali:
1) ponte raddrizzatore bi o trifase con magneti permanenti
2) interruttori allo stato solido (n° 3 o 3 SCR di potenza che
sopportino una corrente media RMS di almeno 30A)
3) un comparatore di tensione regolato a circa 14.5V (questo componente
da l'innesco agli SCR).
Il generatore da in uscita una tensione sinosoidale (a vuoto senza
regolatore supera i 100V) che viene raddrizzata dal ponte sia per le
semionde positive che negative (il ponte è composto da 4-6 diodi di
potenza da almeno 20A l'uno) all'uscita abbiamo una tensione con tutte
semionde positive con un sfasamento di 180-120°una dall'altra e
frequenza dipendente dal n° di giri del motore e dal n° di poli del
generatore (mi sembra che i poli siano 12 e quindi se così fosse avremo
a 1000 g/m una freq. di 1000/60x(numero poli generatore= X .
Questa tensione deve essere regolata in genere tra i 13,5 - 15V quindi
quando la tensione del generatore arriva a questi livelli il comparatore
da un comando agli SCR che molto brutalmente chiudono in cortocircuito
il generatore fino a che gli SCR si disinnescano ad una tensione vicina
allo 0V ed il generatore è di nuovo in grado di erogare energia utile
(verso la batteria e le utenze) fino al nuovo raggiungimento della
soglia 13,5 - 15V.
Questa operazione viene effettuata in condizioni di poco assorbimento
delle utenze da 200 a 2000 volte al secondo e quindi si può capire che a
vuoto c'è una grossa dissipazione sugli SCR infatti la caduta di
tensione su questo componente è di 1,4 - 2V che moltiplicata per la
corrente di CC di circa 30A fanno una potenza di 50 - 60W che unita ai
15 - 20W persi sul ponte fanno 65 - 80W che visto le dimensioni
contenute vanno a cuocere il nostro bel regolatore.
L'energia non utilizzata va comunque sempre dissipata tra il regolatore
e gli avvolgimenti del generatore (un vero e proprio spreco).
Questo sistema di regolazione lo definisco molto "Barbaro" perchè nel
normale utilizzo quasi tutta l'energia generata viene dissipata dal
generatore e secondariamente dal regolatore e sebbene progettati per
lavorare così vengono sottoposti a notevole stress.
ALtro modello di regolatore sarebbe quello reralizzato con Mosfet e cioè
utilizzando lo stesso circuito senza SCR e mettendo un solo componente
chiamato Mosfet (possiamo immaginarlo come un interruttore elettronico)
dopo il ponte ed in serie all'uscita dal regolatore.
Questo si limiterebbe ad aprire il circuito che va verso le utenze al
raggiungimento della tensione di soglia lasciando completamente scarico
da assorbimenti il generatore fino a che la tensione non scenda di nuovo
sotto alla soglia.
In questa maniera il generatore darebbe la sola energia richiesta in
quell'istante e la dissipazione massima si avrebbe solo con il massimo
carico e comunque inferiore alla massima precedente (utilizzando un
Mosfet con una resistenza RDSon tipica di 10 mOmh avremo 30x0.01=0.3V
che moltiplicati per 30A fanno 9W di potenza dissipata contro i 50 -
60Wdell'altro sistema).
Questo tipo di regolazione viene chiamato PWM (pulse wide modulation che
tradotto significa modulazione ad ampiezza di impulso).
sto andando fuori tema...
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Fahr' nie schneller als dein Schutzengel fliegen kann !
Sandro, Duca 888 Sp4 "BARNSTORMER" & Multistrada "MANFRED"
http://it.groups.yahoo.com/group/IHM-ROMA
Cavaliere per volere d'Iddio ed umano ardimento
Presidente del club PPCSP
Gran Taroccatore del Villaggio del GFC membro #60 ;
ICQ:6891270; MSN msg: Red Flyer;
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per festeggiare, se succede qualcosa di cattivo per dimenticare
se non succede niente...per far succedere qualcosa