Discussione:
Sonda lambda
(troppo vecchio per rispondere)
Davide
2018-09-24 15:40:40 UTC
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Scusate ho un dubbio.
Sulle moderne autovetture le sonde lambda vengono
alimentate a 12 volt per riscaldarle solo all'avviamento,
oppure sono alimentate a 12 volt in continuazione ?

Io sapevo che il riscaldamento a 12 volt avviene
solo all'avviamento, poiche' poi ci pensa il
tubo di scarico caldo a mantenerle in temperatura
senza dover consumare 12 volt.

(il problema e' sorto sulla mia vecchia fiat Tipo
alla quale ho aggiunto sperimentalmente una sonda
lambda che se non alimento in continuazione, non
viene sostenuta dal caldo dei gas di scarico)
Tom
2018-09-25 12:19:02 UTC
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Post by Davide
Scusate ho un dubbio.
Sulle moderne autovetture le sonde lambda vengono
alimentate a 12 volt per riscaldarle solo all'avviamento,
oppure sono alimentate a 12 volt in continuazione ?
Io sapevo che il riscaldamento a 12 volt avviene
solo all'avviamento, poiche' poi ci pensa il
tubo di scarico caldo a mantenerle in temperatura
senza dover consumare 12 volt.
(il problema e' sorto sulla mia vecchia fiat Tipo
alla quale ho aggiunto sperimentalmente una sonda
lambda che se non alimento in continuazione, non
viene sostenuta dal caldo dei gas di scarico)
Io sono un elettronico con qualche cognizione di meccanica.

Leggendo qui https://www.hella.com/hella-tech-world-us-en/lambda-sensor-2826.html capisco che le sonde lambda odierne vanno alimentate continuamente.

Il riscaldatore interno provvede a regolare la temperatura della sonda in modo che non scenda sotto i 300 gradi (su wikipedia en https://en.wikipedia.org/wiki/Oxygen_sensor parlano invece di 316 gradi), che e' la temperatura di esercizio della sonda.

A motore freddo o quando il motore gira al minimo, i gas di scarico non riescono a riscaldare la sonda lambda, per cui interviene il riscaldatore interno che ne mantiene la t di esercizio.

In pratica va sempre alimentata, e provvede ad autoregolarsi la temperatura di esercizio.
Davide
2018-09-26 08:09:57 UTC
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Post by Tom
Il riscaldatore interno provvede a regolare la temperatura della sonda in modo che non scenda sotto i 300 gradi (su wikipedia en https://en.wikipedia.org/wiki/Oxygen_sensor parlano invece di 316 gradi), che e' la temperatura di esercizio della sonda.
A motore freddo o quando il motore gira al minimo, i gas di scarico non riescono a riscaldare la sonda lambda, per cui interviene il riscaldatore interno che ne mantiene la t di esercizio.
In pratica va sempre alimentata, e provvede ad autoregolarsi la temperatura di esercizio.
Grazie della risposta.

Nella continua applicazione dei 12 volt al riscaldatore della sonda,
non capisco pero' come faccia la sonda ad autoregolare la propria
temperatura poiche' su di essa non ci sono sensori che misurino
la temperatura.
d***@gmail.com
2018-09-26 09:31:25 UTC
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Post by Davide
Post by Tom
Il riscaldatore interno provvede a regolare la temperatura della sonda in modo che non scenda sotto i 300 gradi (su wikipedia en https://en.wikipedia.org/wiki/Oxygen_sensor parlano invece di 316 gradi), che e' la temperatura di esercizio della sonda.
A motore freddo o quando il motore gira al minimo, i gas di scarico non riescono a riscaldare la sonda lambda, per cui interviene il riscaldatore interno che ne mantiene la t di esercizio.
In pratica va sempre alimentata, e provvede ad autoregolarsi la temperatura di esercizio.
Grazie della risposta.
Nella continua applicazione dei 12 volt al riscaldatore della sonda,
non capisco pero' come faccia la sonda ad autoregolare la propria
temperatura poiche' su di essa non ci sono sensori che misurino
la temperatura.
Esistono elementi riscaldanti in grado di autoregolarsi, ne accennano qui https://en.wikipedia.org/wiki/Self-regulating_heate, per dire che il costruttore della sonda, secondo me, dovrebbe utilizzare questo tipo di tecnologia, che ha solo vantaggi.

Per sgombrare definitivamente il campo ai dubbi, collega un amperometro in serie all'alimentazione della sonda e possibilmente applica un termometro (tipo quelli da forno da cucina, in grado di misurare temperature nel range che ci interessa) alla sonda.
Alimenta la sonda. L'amperometro misurera' una corrente (che conosci a priori, leggendo le specifiche della tua sonda). Al raggiungimento della temperatura prevista (300 o 316 gradi, comunque indicata sulle specifiche della tua sonda) la corrente che leggerai sull'amperometro si ridurra', o si azzerera', per poi riprendere quando la temperatura scende.

Se non fosse cosi', sarebbe (per me) strano. Significherebbe che la sonda necessita di un controller esterno, ma costruttivamente non ne vedo la necessita', complicherebbe inutilmente lo scenario. Pero', non avendo io esperienza diretta, tutto puo' essere.
d***@gmail.com
2018-09-26 09:33:02 UTC
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Post by d***@gmail.com
Post by Davide
Post by Tom
Il riscaldatore interno provvede a regolare la temperatura della sonda in modo che non scenda sotto i 300 gradi (su wikipedia en https://en.wikipedia.org/wiki/Oxygen_sensor parlano invece di 316 gradi), che e' la temperatura di esercizio della sonda.
A motore freddo o quando il motore gira al minimo, i gas di scarico non riescono a riscaldare la sonda lambda, per cui interviene il riscaldatore interno che ne mantiene la t di esercizio.
In pratica va sempre alimentata, e provvede ad autoregolarsi la temperatura di esercizio.
Grazie della risposta.
Nella continua applicazione dei 12 volt al riscaldatore della sonda,
non capisco pero' come faccia la sonda ad autoregolare la propria
temperatura poiche' su di essa non ci sono sensori che misurino
la temperatura.
Esistono elementi riscaldanti in grado di autoregolarsi, ne accennano qui https://en.wikipedia.org/wiki/Self-regulating_heate, per dire che il costruttore della sonda, secondo me, dovrebbe utilizzare questo tipo di tecnologia, che ha solo vantaggi.
Per sgombrare definitivamente il campo ai dubbi, collega un amperometro in serie all'alimentazione della sonda e possibilmente applica un termometro (tipo quelli da forno da cucina, in grado di misurare temperature nel range che ci interessa) alla sonda.
Alimenta la sonda. L'amperometro misurera' una corrente (che conosci a priori, leggendo le specifiche della tua sonda). Al raggiungimento della temperatura prevista (300 o 316 gradi, comunque indicata sulle specifiche della tua sonda) la corrente che leggerai sull'amperometro si ridurra', o si azzerera', per poi riprendere quando la temperatura scende.
Se non fosse cosi', sarebbe (per me) strano. Significherebbe che la sonda necessita di un controller esterno, ma costruttivamente non ne vedo la necessita', complicherebbe inutilmente lo scenario. Pero', non avendo io esperienza diretta, tutto puo' essere.
Scusa, link corretto https://en.wikipedia.org/wiki/Self-regulating_heater
Davide
2018-09-26 13:37:01 UTC
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Post by d***@gmail.com
Esistono elementi riscaldanti in grado di autoregolarsi, ne accennano qui https://en.wikipedia.org/wiki/Self-regulating_heate, per dire che il costruttore della sonda, secondo me, dovrebbe utilizzare questo tipo di tecnologia, che ha solo vantaggi.
Grazie anche del tuo nuovo intervento.

Mi hai fatto venire in mente che una resistenza
aumenta il proprio valore all'aumentare della temperatura
pertanto il riscaldatore puo' fungere anche da sensore
di temperatura.

Le moderne centraline prima di applicare 12 volt al
riscaldatore, molto probabilmente applicano una debole
corrente di sensing per misurare la resistenza del
riscaldatore da cui dedurre la temperatura.

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