Mi sembra che queste opinioni vengano espresse liberamente e con spirito di
collaborazione. Le persone che, per far valere le loro ragioni,strillano ed
insultano sono proprio quelle che capiscono la meta' di uno che non capisce
niente.
Concordo pienamente.
Per tornare in topic: la perdita di efficienza della frenata ha due origini
distinte:
- Vaporizzazione del liquido frenante in seguito a surriscaldamento, che si
manifesta in un progressivo aumento della corsa a vuoto del pedale, fino a
completo annullamento del funzionamento dell'impianto. La funzionalità
torna normale aspettando che la temperatura del liquido scenda, spesso ci
vogliono anche 20 minuti. Spesso si manifesta dopo che il veicolo rimane
fermo qualche minuto: mancando l'aria di raffreddamento, il calore
accumulato nelle pinze fa salire la temperatura del liquido. Il mezzo viene
fermato coi freni ancora efficienti, lo ri riprende dopo dieci minuti di
sosta e si scopre con orrore che il pedale va a fondo corsa senza alcuna
azione frenante. Il fenomeno si combatte cambiando spesso il liquido dei
freni (ogni due anni). Essendo questo igroscopico, assorbe umidità e quindi
la temperatura di ebollizione diminuisce. Mettere DOT 4 anche su auto che
prescrivevano il DOT 3.
- Generazione di gas tra disco e pastiglia, che causano diminuzione del
coefficiente d'attrito e quindi della forza frenante. Si manifesta durante
una frenata intensa, specie se eseguita ad alta velocità. Spesso il
fenomeno è accompagnato da una tipica rumorosità, una specie di rombo.
L'effetto è una diminuzione progressiva dell'azione frenante durante la
stessa frenata: si parte da 200 km/h, si pesta sul pedale, magari la
decelerazione iniziale è di 1g ma decresce inesorabilmente. Il pedale
rimane duro. L'efficienza viene recuperata velocemente (basta un minuto di
raffreddamento). Per ridurre il fenomeno si può intervenire sul
raffreddamento dell'impianto, adottando dischi ventilati o appositi canali
di ventilazione. Di grande aiuto sono anche i cerchi in lega: l'alluminio
ha un coefficiente di scambio termico 4 volte superiore all'acciaio.
Inoltre, il disegno dei cerchi in lega spesso prevede molti fori o
finestre, che contribuiscono utilmente alla circolazione dell'aria.
Riassumendo: ha ragione chi sostiene sia l'una che l'altra tesi, dato che
entrambi i fenomeni possono verificarsi, talvolta pure contemporaneamente.
Ha torto marcio chi dà dell'imbecille a chi sostiene la tesi opposta.
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Ciao,
8tto